Brevemente alcune indicazioni generali da seguire per effettuare una corretta distillazione artigianale, magari con un alambicco di nostra costruzione.
Innanzitutto bisogna controllare che l’apparecchiatura sia priva di incrostazioni muffe o residui di precedenti lavorazioni , la pulizia è fondamentale per avere un distillato di qualità. Una volta verificata la pulizia dell’alambicco , si collega il refrigeratore alla tubazione dell’acqua, riempito il refrigeratore si lascia l’acqua scorrere, quindi si prepara la caldaia introducendovi il liquido da distillare o le vinacce.
Una volta caricata la caldaia, si chiude il capitello, si collega la caldaia al refrigeratore ed infine si accende la fonte di calore possibilmente un fornello a gas che da calore costante.
Quando inizia ad uscire del distillato dal serpentino bisogna tenere sott’occhio l’andamento con il termometro e una provetta di saggio.
Con il termometro bisogna verificare la temperatura dei vapori che si formano all’interno della caldaia: ricordiamo che grosso modo fino a 78,3 c° si producono le teste, fra i 78,4 C° e i 100 C° si produce il cuore, oltre i 100 C° si producono le code.
ECCO LE CARATTERISTICHE DELLE VARIE FRAZIONI
TESTA
Ricca di alcool metilico e di acetato di etile, è la prima frazione che sce dal distillatore e ha una gradazione alcoolica di 15-20 C°. va eliminata in quanto alcool metilico e tossico e l’acetato di etile conferisce uno sgradevole sapore al distillato
CUORE
Il cuore rappresenta la parte nobile del distillato e come tale va difeso dalle impurità. Ricco di alcool etilico esso racchiude altre sostanze volatili di pregio che conferiscono aromi caratteristici ai vari distillati.
CODA
In realtà l’inquinamento prodotto sul cuore dalla coda inizia già a 90 C° perché alcuni suoi componenti vengono trascinati nel distillato nei vapori alcoolici caldi. Un ‘ ebollizione troppa intensa facilita l ‘inquinamento del cuore da parte della coda.
Per avere un distillato di qualità testa e coda vanno eliminate, si potrebbero riunire e fare una ridistillazione con la stessa tecnica descritta finora con l’aggiunta di metà acqua ottenendo un prodotto ovviamente di qualità inferiore al primo.
AQUAVITI OTTENUTE PER DISTILLAZIONE DI FERMENTATI
DISTILLATO
Cognac , armagnac, brandy Tequila |
MATERI A PRIMA
Vino Vinacce, vinelli Linfa di Agave, jucca Con bacche di ginepro |
PAESE D’ORIGINE
Francia , Italia, Spagna Francia , Italia, Spagna olanda |
GRADO ALCO % VOL
40 – 55 42 – 57 40 40 -47 |
4 Comments
Distillare una seconda volta ( rettificazione) serve ad ottenere un distillato di qualità superiore libero da impurità della prima lavorazione. Inoltre al primo distillato da rettificare non serve aggiungere acqua in quanto solitamente gia presente in percentuale dal 40 al 50%.
Grazie per le tue puntualizzazioni Massimiliano. Proveremo per le prossime volte a fare come tu dici. A presto e continua a seguirci.
Nella seconda distillazione,nella caldaia, va messo tutto il prodotto compreso di testa e coda?
interessante ma bisognerebbe approfondire di piu i singoli argomanti, tecniche iniziali ” per principianti ” comprese