Con la chiusura del bellissimo Festival del Peperoncino di Diamante abbiamo deciso di fare una riflessione sulle due specialità di peperoncino che hanno origini amanteane e che in questi ultimi anni si stanno affermando maggiormente.
La prima è quella che noi di Agriverde chiamiamo “Il Cerasiello”. E’ un peperoncino piccolo e tondo, di colore rosso acceso quando è maturo. La sua piantina può essere tranquillamente coltivata sul balcone di casa. Inizialmente produce dei frutti verdi che poi, al momento giusto della maturazione, diventano di un bellissimo color rubino. Secondo l’antica tradizione il modo migliore per conservare il Cerasiello è creare delle reste legate con ago e filo, dopo averlo fatto seccare all’ombra. Questo tipo di peperoncino, una volta seccato, nel mese di gennaio, sopratutto in passato, veniva utilizzato come aggiunta nelle carni di maiale e rendeva i nostri insaccati qualcosa di assolutamente speciale. Altro modo, più classico, per conservarlo è quello di metterlo sott’olio. Quando aprirete il vasetto sprigionerà un odore intenso e indimenticabile.
Altra tipologia di peperoncino made in Amantea è l’Amantea Nigra, una specialità alla quale il nostro amico Enzo Natalino è particolarmente legato. Le sue origini sono molto antiche, qualcuno dice finanche dal 1600. Questa piantina contribuì, fin da subito, a dare una certa floridità economica alla città di Amantea, famosa per il suo mercato, dal momento che l’Amantea Nigra era perfetta per la conservazione del pesce e delle carni. Sono davvero pochi quelli che oggi hanno la fortuna di riuscire a coltivare questo esemplare di peperoncino così antico. Al Festival del Peperoncino di Diamante questa specialità ha fatto la sua comparsa.
Ci auguriamo che il Cerasiello e l’Amantea Nigra possano, sempre di più, diffondersi sulle nostre tavole e farsi conoscere anche oltre il nostro territorio il loro sapore e la loro peculiarità.