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Fava corta dolce di Calabria: come e quando coltivarla

La Calabria offre un’incredibile varietà di prodotti agricoli. Alcuni di essi sono conosciuti in tutto il mondo come la Cipolla Rossa di Tropea o il Pomodoro di Belmonte, altri invece hanno una risonanza minore ma si contraddistinguono comunque per un sapore e delle forme legate in maniera inequivocabile al territorio calabrese.

 

La fava corta dolce di Calabria: una specialità locale

La fava corta dolce di Calabria, detta anche fava 3 cocci, fa parte senza dubbio delle tipicità agricole locali. Provate a chiedere ai vostri nonni e vi riveleranno tutti i segreti di un prodotto che, insieme ai formaggi e ai salumi del luogo, è immancabile sulle tavole calabresi, soprattutto nel periodo primaverile-estivo.
La fava è uno degli ortaggi più diffusi e apprezzati del Mezzogiorno. Questo tipo di coltura veniva praticata fin dall’Antichità in tutta l’area del Mediterraneo e del Medio oriente. dove il clima mite facilita la coltivazione.
La fava dolce di Calabria non fa eccezione: sono tantissimi gli agricoltori calabresi che scelgono di inserire questa verdura nel proprio orto per via della sua elevata produttività, delle sue limitate esigenze colturali e soprattutto delle condizioni climatiche della nostra regione che favoriscono la buona riuscita del raccolto. Le peculiarità di questo tipo di fava sono le dimensioni e il gusto. Rispetto, infatti, ad altre varietà presenta dei baccelli più corti e più tozzi ed un sapore particolarmente dolce che rendono questa leguminosa un prodotto davvero unico nel suo genere.

 

Come coltivarla

Nelle zone a clima mite il periodo più adatto per la semina è quello autunnale. Nel Basso Tirreno Cosentino la Fiera di Amantea (inizio di novembre, in corrispondenza della festività di Ognissanti) viene considerata come l’evento di riferimento dopo il quale si può iniziare a seminare. Questi, dunque, sono gli ultimi giorni utili per acquistare i semi e cominciare a seminare prima che le temperature si abbassino. La fava, infatti, è un tipo di coltivazione che soffre il gelo: non a caso nelle aree geografiche con un clima più rigido è consigliato impiantare in primavera, ovvero da aprile in poi.
La semina può essere effettuata a fila, scavando un solco di semina nel terreno, oppure a postarelle. Se scegliete la prima tecnica, la distanza deve essere di 60 centimetri tra le file e di 15-20 centimetri all’interno della stessa fila. Per quanto riguarda, invece, la profondità del solco può variare dai 3 ai 10 centimetri. Solitamente si opta per una semina più profonda qualora si tema un periodo di gelo o di siccità.

 

Vulnerabilità e periodo di raccolta

Anche la fava, ovviamente, è sensibile a malattie e all’attacco di insetti. Quelli più pericolosi per il raccolto sono l’afide e il tonchio. Per prevenire questo tipo di problema vi consigliamo di utilizzare prodotti come i macerati d’aglio e di ortica che svolgono una funzione sia repellente che insetticida. Il periodo di raccolta, infine, inizia a fine aprile e si protrae per diversi giorni.

 

2 Comments

  1. Bravi… valorizzazione semplice ma efficace, tra tradizione e consigli siete notevolmente chiari e di aiuto.
    Buon proseguo
    Ziosi Luca, s.agata bolognese

    1. Buongiorno Luca, grazie per il complimento, seguici e troverai altri articoli interessanti sulle culture locali calabresi. saluti

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